Descrizione
Dal corso Vittorio Emanuele, l'arteria principale di Albiano, all'altezza della chiesa parrocchiale, s'infila via XX Settembre, quindi si attraversa il rione antico detto il "Borghetto" e si perviene sulla strada provinciale per Caravino. Appena superato il ponte sul Naviglio Nuovo di Ivrea si piega a destra per la strada Guadalango, si passa accanto al cimitero e si è subito nella campagna vera e propria.
L'agro albianese si estende in zona pianeggiante e presenta una certa varietà di appezzamenti, coltivati in prevalenza a mais e a granoni. Si notano pure belle zone prative punteggiate da alberi, per lo più pioppi. Ad un Km circa dal concentrico la strada si biforca: a destra prosegue per Tina, frazione di Vestignè che nel 1624 aveva ottenuto il riconoscimento a comune autonomo; a sinistra invece si continua per la strada antica di Caravino. Si costeggia intanto a destra un lungo fossato costruito verso la metà del secolo scorso e la zona su cui dovevano sorgere alcuni impianti industriali.
Quindi si supera il sovrappassaggio della bretella autostradale Ivrea-Santhià e si è in regione Guadalungo infatti alla nostra destra appare la cascina omonima, grossa azienda agricola risalente al XVIII secolo, fiancheggiata da costruzioni moderne.
La zona è alquanto pittoresca per la presenza di boschetti di gaggie, di fiorenti pioppetti e di piccoli corsi d'acqua. Ed eccoci al Molino di Guadalungo, ubicato al limite territoriale con Caravino il cui confine è segnato dalla Roggia Violana un curioso canale che trae le sue origini dalle pendici collinari di Bollengo e Palazzo che riesce con delle incredibili sinuosità a seguire in massima parte il perimetro di Azeglio per bagnare poi Albiano, Caravino e Vestignè.
La Violana detto anticamente Rio Tina, alimenta anche il Molino Guadalungo, sorto probabilmente intorno al 1400, ma stando ad una citazione relativa alla dotazione dei beni del monastero di S. Stefano di Ivrea, fondato nel 1041, il molino di Albiano cum riva et alveo et omm apparata necessario risulterebbe ancor più antico.
La costruzione attuale, rimaneggiata nei secoli, conserva le solide basi di un tempo ed è tuttora efficiente.
La zona circostante, ricca di vegetazione, gode di una sorprendente frescura, specie nei periodi estivi.
La strada ora s'immette nel territorio di Caravino per breve tratto e raggiunge la provinciale. Volgendo in essa a sinistra si da inizio al ritorno verso Albiano. Si supera nuovamente la Roggia Violana ed il cavalcavia dell'autostrada. Sulla sinistra si nota I unico casello in dotazione alla "bretella". Poco oltre appare la cascina Mariale, già citata in mappe del '700 e quindi si è in vista del concentrico che si raggiunge dopo un anello di circa 4 chilometri.
L'agro albianese si estende in zona pianeggiante e presenta una certa varietà di appezzamenti, coltivati in prevalenza a mais e a granoni. Si notano pure belle zone prative punteggiate da alberi, per lo più pioppi. Ad un Km circa dal concentrico la strada si biforca: a destra prosegue per Tina, frazione di Vestignè che nel 1624 aveva ottenuto il riconoscimento a comune autonomo; a sinistra invece si continua per la strada antica di Caravino. Si costeggia intanto a destra un lungo fossato costruito verso la metà del secolo scorso e la zona su cui dovevano sorgere alcuni impianti industriali.
Quindi si supera il sovrappassaggio della bretella autostradale Ivrea-Santhià e si è in regione Guadalungo infatti alla nostra destra appare la cascina omonima, grossa azienda agricola risalente al XVIII secolo, fiancheggiata da costruzioni moderne.
La zona è alquanto pittoresca per la presenza di boschetti di gaggie, di fiorenti pioppetti e di piccoli corsi d'acqua. Ed eccoci al Molino di Guadalungo, ubicato al limite territoriale con Caravino il cui confine è segnato dalla Roggia Violana un curioso canale che trae le sue origini dalle pendici collinari di Bollengo e Palazzo che riesce con delle incredibili sinuosità a seguire in massima parte il perimetro di Azeglio per bagnare poi Albiano, Caravino e Vestignè.
La Violana detto anticamente Rio Tina, alimenta anche il Molino Guadalungo, sorto probabilmente intorno al 1400, ma stando ad una citazione relativa alla dotazione dei beni del monastero di S. Stefano di Ivrea, fondato nel 1041, il molino di Albiano cum riva et alveo et omm apparata necessario risulterebbe ancor più antico.
La costruzione attuale, rimaneggiata nei secoli, conserva le solide basi di un tempo ed è tuttora efficiente.
La zona circostante, ricca di vegetazione, gode di una sorprendente frescura, specie nei periodi estivi.
La strada ora s'immette nel territorio di Caravino per breve tratto e raggiunge la provinciale. Volgendo in essa a sinistra si da inizio al ritorno verso Albiano. Si supera nuovamente la Roggia Violana ed il cavalcavia dell'autostrada. Sulla sinistra si nota I unico casello in dotazione alla "bretella". Poco oltre appare la cascina Mariale, già citata in mappe del '700 e quindi si è in vista del concentrico che si raggiunge dopo un anello di circa 4 chilometri.
Modalità di accesso
Sentiero in aperta campagna.